Tosca incanta il Teatro Romano. Indovinati gli appuntamenti di Sannio Music Fest#21

Tanta voglia di musica e di qualità per il secondo concerto della manifestazione, Sannio Music Fest#21. Il programma, curato dal direttore artistico Michele Solipano, organizzato dall’Associazione Culturale Napoli Jazz Club e con il patrocinio del Comune di Benevento, ha avuto come protagonista lo scorso 24 giugno al Teatro Romano di Benevento, Tosca, interprete di un canto d’autore che tocca tutte le latitudini del mondo.

La personale ricerca di suoni provenienti dal globo, coniugati con la nostra italica capacità di declinarli nella melodia, ha portato Tosca ad affrontare un lavoro, già prima della pandemia, dal titolo “Morabeza”. Questo progetto, che lei riporta in versione dal vivo, è stato ideato e scritto con l’importante cantautore napoletano Joe Barbieri, che ha elaborato per lei anche alcuni brani ma, soprattutto, ha curato gli arrangiamenti di tutti i pezzi registrati, con la messa in scena completa dello spettacolo dal vivo.

Tosca, con la sua vocalità straripante e sempre centrata, prepara l’ascoltatore ad un percorso musicale che attraversa tanti luoghi del mondo, rappresentandone la scrittura musicale tipica sia come ritmica che melodica, agganciandosi alla canzone popolare di paesi lontanissimi che diventano, con l’apporto dei suoi musicisti, prossimi al folclore delle nostre zone.

Diventa importante, quindi, citare immediatamente i maestri che accompagnano Tosca; perché davvero danno al concerto assoluta completezza, rendendo l’insieme un unico corpo: il capitano Giovanna Famulari, così come la presenta Tosca al pubblico, è il suo alter ego musicale ma, soprattutto, con il suo polistrumentismo, tra violoncello, voce, piano e melodica, dirige la band che comprende alle voci spesso soliste sia la contrabassista Elisabetta Pasquale che la percussionista Fabia Salvucci. Alla chitarra classica Massimo Lorenzi ed alla batteria e percussioni Luca Scorziello completano l’organico. L’apporto alle voci delle tre musiciste è notevole ed in alcuni momenti a cappella, cosa davvero unica nel panorama della nostra musica leggera. Le tre hanno l’opportunità di cantare alcuni brani da voce principale, unendosi poi in sinergia alla voce di Tosca.  

Il concerto si apre con il brano “La mia casa”, che a noi sembra essere il manifesto programmatico di Tosca in questa tournée. Infatti, aldilà delle liriche, alludendo alla sensazione per un musicista che la propria casa sia il palcoscenico, appare indispensabile il confronto col pubblico e, quindi, le emozioni che questo scambio – tra il sopra e il sotto del palco – diventi il vero sale della vita di un’artista. La ritrovata libertà di esprimersi ovunque, sia pure con le solite conosciute limitazioni numeriche e di distanziamento, è il solo modo per chi vive di spettacolo di sentirsi vivi, riconosciuti ed apprezzati.

Da questo brano si dipana un tragitto, che per l’ottima risposta del luogo e del pubblico presente, spinge Tosca ad affrontare un concerto denso, lungo quasi due ore, con alcune canzoni scelte nel finale dal repertorio di tour precedenti e, quindi, senza la necessaria preparazione, ma che concede agli spettatori una fotografia più nitida ed emozionante della capacità dell’interprete e dei musicisti, scelti per questa rappresentazione, cullando le orecchie degli ascoltatori fino alla fine.

Tosca affronta un repertorio che parte dalle melodie sudamericane, sia brasiliane che argentine, poi abbraccia i suoni dei balcani (Bregovic e company docet) e delle nazioni ancora più verso est (tipo canti rumeni e russi,) per spingersi ancora oltre, per tornare all’Europa ed al bacino del Mediterraneo, con brani in arabo ma anche in spagnolo, tedesco, francese, lingua sarda ed, infine, ovviamente alcuni in dialetto napoletano come la sua classica “Carcere ‘e mare”.

Sarà il clima finalmente ideale di sera, il luogo, la voglia di socialità ma queste serate al Teatro Romano cominciano ad essere qualcosa di indovinato, di irrinunciabile. Un giusto mix di professionalità musicale, canzoni d’autore ed emozioni allo stato puro, giusto per chi ama la musica a 360 gradi e riesce a trarne da essa il motore per una vita più serena, migliore.

L’emozioni del Sannio Music Fest #21 proseguiranno con la serata del Trio di Danilo Rea che con lo spettacolo “Tre X una” intendono omaggiare la grande Mina il prossimo giovedì 1° luglio, per poi chiudersi con un’eccellenza del nostro Jazz Paolo Fresu nel suo spettacolo “Tempo di Chet”, già in giro dalla stagione teatrale al chiuso pre-covid, dedicato al grande Chet Baker.

Rino Pastore