La meravigliosa musica dei Beatles nel racconto di Donato Zoppo

Il progetto Abbey Road Orchestra & Donato Zoppo Play the Beatles 1969/70, che il giornalista e scrittore Donato Zoppo ha presentato a Benevento il 15 luglio scorso, era stato programmato due anni fa e causa pandemia era stato ridotto a poche date. Finalmente, torna in scena per deliziare gli appassionati, e non.

La location è particolarissima: Fattoria Sociale Orto di Casa Betania, punto di aggregazione all’aperto per la gioventù locale, lontano dalla  movida del centro storico.

Il progetto dal titolo : “Play the Beatles 1969/70” è dedicato alla parte finale della carriera dei Beatles, partendo dal 50° anniversario della pubblicazione dell’album “Abbey Road”  (quello con il famoso scatto fotografico sulle strisce pedonali dei Fab Four) avvenuto nella seconda metà del ‘69.

La possibilità di esporre al pubblico gli ultimi due anni di vita del gruppo rock-pop  più famoso ed importante per la musica moderna, con buona pace dei sostenitori dei Rolling  Stones, è nata prima dalla pubblicazione del libro “ Something il 1969 dei Beatles e una canzone leggendaria” di Donato Zoppo, edito da GM Press nella collana Songs. L’autore ha avuto così l’intuizione di farsi accompagnare da una band dal vivo per riproporre i brani raccontati nel testo.

Il gruppo si è dato una denominazione ad hoc  per questo spettacolo: “Abbey Road Orchestra” ed è formata dal batterista Simone Paglia, dal bassista Diego Ruggiero, dal chitarrista elettrico Giampaolo Capone e dalla voce e chitarra acustica di Sacha Barbato, che avevano già collaborato con Zoppo per due progetti dedicati a Lucio Battisti ed al rock dei primi anni ‘70,  tranne che per il giovane tastierista Daniele Pescatore, inserito per questo ultimo spettacolo .

La serata fresca è piacevolissima già nella location all’aperto, in questo inizio caldissimo d’estate. Il racconto di Donato Zoppo è come suo solito fluido e accogliente, senza dimenticare la sua enciclopedica conoscenza della musica e degli artisti, ricopre spesso il ruolo di ufficio stampa di moltissime manifestazioni e festival prestigiosi in tutta la penisola.

La band che accompagna Zoppo, posizionata sulle coltivazioni della fattoria, rende al meglio le versioni di brani conosciutissimi, spesso dei veri classici della musica moderna, ed abbraccia sia canzoni tratte dalle ultime due pubblicazioni dei Beatles che da lavori solisti.

La scaletta segue il racconto e la band sciorina le proprie versioni. Tra le parti del  racconto di Donato Zoppo su gli ultimi due anni della vita della band anglosassone,  dopo l’avvio con “Get Back”, “Dig a pony” e “I’ve got a feeling” a cui fanno seguito la ballata “Don’t let me down” e “One after 909”. Arriva il turno di due classici immortali, il primo è “Come together”, scritto da John Lennon (utilizzato ovunque) e l’altro “Something” di George Harrison.

Il racconto si fa sempre più avvincente e la musica si scalda con due inni planetari: la harrisoniana “Here comes tthe sun” e la Lennoniana “Across the Universe”, per proseguire con due coppie galattiche in cui compaiono anche le famose ballate di Paul Mc Cartney: “The long and winding road”, “Let it be”, “Imagine” e “My sweet Lord”.

Il racconto volge alla fine e la band si concede ad una parte finale solo musicale, compresi i bis, con “We can work it out” e una stupenda “While my guitar gently weeps”, per concludere con “Help” e “Hey Jude”.

Ed è già tempo di andare via!

Rino Pastore