Beatles, Mogol e Battisti nel nuovo libro di Donato Zoppo

È in libreria l’ultima creatura di Donato Zoppo  Il nastro rosa a Abbey Road: il 1969 dei Beatles, il 1979 di Lucio Battisti, pubblicato da Pacini Editore. 

Il canto del cigno dei Beatles, la separazione di Mogol e Battisti, il testo racconta la fine di due straordinarie esperienze artistiche con l’introduzione di Alberto Fortis.

Abbiamo incontrato l’autore per conoscere meglio il progetto iniziato già qualche anno fa.

– Partiamo sicuramente dalla motivazione principale che ti ha spinto ad accorpare in un unico libro la parte conclusiva di due vicende artistiche, seminali per l’ambiente discografico mondiale in un caso ed italiano nell’altro, con il racconto della genesi della loro ultima opera.

La spinta iniziale è stata l’esigenza di un aggiornamento, dovuto ovviamente al clamoroso lavoro di Peter Jackson andato in onda qualche mese fa. Get Back ha messo in discussione alcune certezze, ha confermato alcuni sentori che la narrazione di Let It Be aveva un po’ sepolto, insomma è stato l’episodio definitivo per fare chiarezza sul periodo della lunga dissoluzione, che avevo raccontato nel mio libro del 2019. Inevitabile rimetterci le mani, così ho approfittato per rivedere e aggiornare anche il mio ultimo Battisti. Essendo stati due titoli della stessa collana, e avendo soprattutto vari punti in comune, ho deciso di accorparli, creando qualcosa di nuovo.

– Tenuto conto che entrambi i libri e le rappresentazioni dal vivo, da cui è scaturita la nuova tua creatura editoriale, vivono in maniera autonoma e sono singolarmente un approfondimento dettagliato, come al tuo solito ben romanzato non solo della vita musicale dei due artisti ma di tutto il loro vissuto in quello specifico momento storico, quale è la scintilla che ti ha portato a scriverne ancora e quali emozioni hanno nuovamente suscitato in te nel riproporle?

Sia sui Beatles che su Battisti è stato scritto praticamente di tutto, dunque trovare delle novità oppure affrontare la materia da un punto di vista originale è davvero difficile, se non impossibile. Quello che oggi un autore può fare – deve fare, mi sento di dire – è offrire il proprio punto di vista, sicuramente emozionato e appassionato, ma soprattutto ponderato e competente. Tornare alla materia Beatles è stato importante anche perché ho narrato la fase finale della loro storia, quella più delicata e avvincente, quando il gruppo era ormai sfaldato e emergevano sempre di più le attività dei singoli, John e George in modo particolare. Sul versante battistiano, la situazione non era molto diversa: dieci anni dopo la fine dei Beatles, tra il 1979 e il 1980, Battisti e Mogol si separavano, e anche la fine di quel sodalizio fu vissuta come un piccolo grande trauma da chi li amava. Le motivazioni però erano molto diverse, e anche questo rende intrigante il racconto.

– In particolare cosa scopriremo di nuovo, per entrambi gli artisti, nel libro e quali parti sono maggiormente approfondite rispetto alle precedenti pubblicazioni?

Il testo sui Beatles, come detto, è ravvivato dalla visione di Get Back, la serie tv di Peter Jackson che ha messo in mostra in modo chiaro ed evidente il mese di gennaio 1969 che ho raccontato nel libro, dunque è stata l’occasione per rimettere in ordine alcune cose. Non ci sono state, invece, grosse novità sul versante battistiano, tuttavia ho menzionato per una curiosa coincidenza la controversa mostra di quadri di Battisti che si tenne a Roma nel 2011. Uno di questi quadri si chiamava Una giornata uggiosa, proprio come il disco del 1980. Fin qui nulla di esaltante, se non fosse che il quadro fu dipinto un bel po’ di anni prima… Ho intervistato la curatrice Carla Ronga e abbiamo messo un po’ di faccende in ordine. Inoltre ho inserito nel libro stralci di lunghe e appassionate conversazioni che ho tenuto con figure del calibro di Ernesto Assante, Maurizio Baiata, Massimo Bonelli, Gino Castaldo, Valerio Corzani, Rolando Giambelli, Mario Giammetti, Federico Guglielmi, Roberto Manfredi, Carla Ronga, John Vignola e Fabio Zuffanti. Aggiungi anche una bella introduzione del grande Alberto Fortis…

– Quando riporterai in giro queste tue rappresentazioni editoriali affiancate dal gruppo musicale e, in particolare, avete già deciso di proporre uno spettacolo unico tra Beatles e Battisti, come il nuovo libro, oppure continuerete a mantenere i due programmi separati?

I nostri storytelling-concert su Battisti e Beatles sono attualmente in stand-by. Abbiamo girato l’Italia, in particolare con il primo, e mi piacerebbe reinventare il progetto con un unico show. Miei impegni editoriali (due libri in uscita tra estate e inverno 2022/23) mi impediscono di dedicarmici, ma auspico quanto prima un ritorno sul palco.

Rino Pastore