Amore e amicizia in scena per Obiettivo T

di Lella Preziosi

Il ritorno a teatro per la Stagione Invernale “Obiettivo T”, firmata Solot, ha offerto ieri sera l’opportunità al pubblico di incontrarsi per poter fruire della bellezza dello spettacolo al Mulino Pacifico di Benevento. Dopo la lunga fila, dovuta ai controlli doverosi per il regolamento anti Covid, è valsa la pena attendere l’inizio della “Rosa del mio giardino” che ha meritato la sala piena e gli applausi finali.

Nel giardino di Claudio Finelli è la rosa che sovrasta un grigio panorama, realizzato dai sogni ispiratori degli artisti che lo animano, diretti da Mario Gelardi.

Salvador Dalì e Federico Garcìa Lorca, come in un paso doble, rivivono nelle ombre di un tragico terreno. Le due personalità opposte tra loro, ma quanto mai intrecciate in un rapporto d’amore, in sinergia con una singolare fratellanza amicale, si dischiudono a un dialogo moderno che si intreccia con i testi del poeta spagnolo.

Il marchese di Pùbol, pittore e scultore, con il suo carattere tagliente e le sue battute aspre, come in un gioco di specchi, si riflette in Federico, lo scrittore andaluso pieno d’amore e fantasia sempre legato ad una reale inquietudine, tra nostalgia e abbandoni, angoscia e protesta.

La coppia danza accompagnata dalla musica, eseguita da Arcangelo Michele Caso, che si trasforma in suoni attutiti e premonitori di nuovi eventi, tra luci diverse e voci che raccontano, fondendosi nei passi dei personaggi.

Gli attori Simone Borrelli e Alessandro Palladino, con mimica e personalità, carattere e passione, ammaliano la platea. La fine inevitabile, detta la conclusione dolorosa e crudele, lasciando come unico testimone il fiore quotidiano, ideale di bellezza e di vita, che Lorca aveva dedicato al suo amico Dalì: “… Ma anche la rosa del giardino che vivi. Sempre la rosa, sempre, nord e sud di noi stessi.” (Ode a Salvator Dalì)

Simone Borrelli e Alessandro Palladino